Sono stati 359 gli ultraottantenni che hanno ricevuto la prima dose della vaccinazione anti Covid-19 alla Fiera di Bergamo lunedì 1 marzo, tra cui anche una suora ultracentenaria di 103 anni. A questi si aggiungono 144 ultraottantenni vaccinati a Sant'Omobono Terme, per un totale, nella sola giornata di lunedì, di 504 prime dosi somministrate.
Tutto si è svolto in maniera ordinata, senza particolari attese, grazie all'organizzazione e all'impegno di equipe dedicate, composte ognuna da una media di 3 medici, 10 infermieri, 3 amministrativi e 2 persone dedicate all'accoglienza.
La Fiera è una sede in più nella campagna del Papa Giovanni XXIII per gli over 80, in aggiunta al Centro Prelievi dell'Ospedale di Bergamo, l'Ospedale di San Giovanni Bianco (dove si vaccina il giovedì e venerdì) e il PreSST di Sant'Omobono Terme (dove si vaccina il lunedì e il mercoledì). La sede in cui recarsi è chiaramente indicata nell'SMS che le persone ricevono con la conferma dell'appuntamento.
In totale nella settimana dal 1 al 7 marzo gli operatori del Papa Giovanni XXIII vaccineranno 4.767 persone.
Finora nelle varie sedi del Papa Giovanni sono state somministrate 16.680 dosi di vaccino Pfizer a cui si aggiungono 1.062 prime dosi di vaccino AstraZeneca. 8.000 dosi, tra cui anche dosi di vaccino Moderna, sono state distribuite agli spoke (casa di cura accreditate, RSA e RSD).
"Ringrazio tutti gli operatori coinvolti senza sosta attraverso un'organizzazione rigorosa nella campagna vaccinale che riguarda la logistica, lo stoccaggio, la distribuzione, la formazione e ovviamente la somministrazione delle prime e seconde dosi. Un ringraziamento anche a tutti i volontari che stanno collaborando con noi. Stiamo mettendo in campo competenze, professionalità, tecnologie e organizzazione in stretta sinergia con Regione Lombardia, partendo dalla disponibilità degli spazi. Oggi la Fiera conosce l'inizio di una fase ulteriore nella lotta al Covid-19 " commenta Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII -. Nella fase più calda dell'emergenza ci ha permesso di curare molti malati, insieme ai sanitari di Emergency e dell'esercito russo. Si è rivelata poi uno spazio indispensabile per il follow up dei pazienti Covid fino all'inizio di quest'inverno, con lo scoppio della seconda ondata. A novembre l'abbiamo messa al servizio delle aree più colpite della Regione, di nuovo come presidio medico con la terapia intensiva e la degenza ordinaria con altre aziende sanitarie lombarde. In questi mesi ci ha permesso di portare a termine la campagna vaccinale antinfluenzale e di effettuare i tamponi molecolari in sicurezza. In tutte le sue fasi si è rivelato fondamentale il contributo della Sanità alpina e di tutti i volontari e gli artigiani bergamaschi riuniti da Confartigianato. Oggi, con le vaccinazioni, la Fiera torna ad essere un luogo cruciale della lotta al Covid e la sede di una nuova speranza per molti nostri concittadini, a partire dai più anziani.