Donazione e trapianti

L’attività di trapianto all’Ospedale di Bergamo è iniziata nella notte del 23 novembre del 1985 quando venne eseguito il terzo trapianto di cuore in Italia. Due giorni dopo fu trapiantato Savino Fusaro. Oggi l’Ospedale Papa Giovanni XXIII è il primo in Italia in grado di eseguire qualsiasi tipo di trapianto, si tratti d’interventi neonatali, pediatrici o su pazienti adulti. 
 

Eseguiamo trapianti di: 

  • cuore
  • rene
  • fegato
  • polmoni
  • pancreas
  • intestino pediatrico

e trapianti combinati di

  • cuore-polmoni
  • cuore-rene
  • fegato-polmoni
  • fegato-rene
  • pancreas–rene
  • multiviscerale pediatrico.

 Per quanto riguarda i tessuti effettuiamo prelievi e trapianti di:

  • cornee
  • cordone ombelicale
  • midollo
  • tessuto osseo
  • valvole cardiache e vasi

Primati ed eccellenze

  • Trapianti pediatrici: eseguiamo più della metà di tutti i trapianti pediatrici in Italia, in particolare di fegato e di cuore. Siamo stati il primo ospedale italiano autorizzato dal Ministero della Salute al trapianto di intestino nei bambini, specialità per la quale vantiamo la più ampia casistica nazionale. Nel 2006, per la prima volta in Italia, abbiamo eseguito un trapianto di intestino su un bambino sotto i dieci anni di età e un trapianto multiviscerale, su un bambino di 17 mesi, affetto dalla sindrome dell'intestino corto e da grave e irreversibile insufficienza epatica. Per il trapianto di polmone siamo stati il primo ospedale italiano ad applicare la tecnica split, che consente  di utilizzare due lobi di un polmone per sostituire entrambi i polmoni malati in un ricevente di peso inferiore al donatore.
  • Trapianti di fegato: utilizziamo abitualmente la tecnica split, che prevede la divisione del fegato del donatore in due parti differenti: una più piccola per il trapianto di un bambino e una più grande per il trapianto di un adulto. Abbiamo anche messo a punto una versione più avanzata di tecnica split che consente di dividere il fegato in due parti simili tra loro per dimensioni, adatte ad essere trapiantate su due pazienti adulti oppure, nel caso di donatore di età pediatrica, su due bambini. Attualmente siamo il centro con la maggiore esperienza al mondo per questo tipo di interventi: circa il 50% di tutti i trapianti di fegato viene eseguito con questa tecnica (il 75% dei trapianti nei bambini ed oltre il 15% dei trapianti negli adulti), con risultati in linea con quelli eseguiti utilizzando il fegato intero. Siamo l’unico centro in Regione Lombardia identificato per l’esecuzione di trapianti di fegato in pazienti HIV positivi.
  • Trapianti di cuore: siamo l’ospedale italiano che esegue più trapianti di cuore eterotopico, interventi che prevedono l’impianto di un secondo cuore accanto a quello malato del ricevente.
  • Trapianti di rene: dal 2004 abbiamo iniziato un programma innovativo che prevede il trapianto in pazienti over 60 di due reni, anziché di uno solo come avviene di solito. Si tratta di reni che vengono prelevati post mortem da donatori con più di 60 anni o affetti da ipertensione arteriosa o con piccoli segni di danno renale, di norma considerate controindicazioni al trapianto. La sopravvivenza dei trapiantati con queste tecnica è sovrapponibile a quella dei pazienti di pari età che ricevono reni da donatori più giovani.

Sopravvivenza
Per tutti gli organi i tassi di sopravvivenza sono paragonabili e spesso migliori di quelli registrati negli altri centri italiani e nei migliori centri europei e internazionali. Per esempio, nel caso del cuore la sopravvivenza a 3 anni dal trapianto è dell’83%, dato superiore alla media nazionale (78%) e a quella riportata dal Registro Internazionale di Trapianto di Cuore (73%). Nel caso dei trapianti di fegato la sopravvivenza a 1 e a 5 anni è dell’85% e del 77%, mentre il dato del registro europeo è rispettivamente dell’81% e del 69%.   

La donazione
Il percorso che porta al trapianto inizia nei reparti di terapia intensiva, dalla segnalazione di potenziali donatori, e si conclude con il trapianto di organi e tessuti in pazienti inseriti in lista dopo una preparazione preoperatoria medica e psicologica all'intervento (Unità di Psicologia Clinica - Unità di Psichiatria di Consultazione), con le cure in terapia intensiva, la degenza in reparto ed infine i controlli ambulatoriali successivi che consentono di continuare a seguire il paziente preso in cura nel follow-up per tutta la vita.

La donazione di organi è un processo articolato che coinvolge più di 150 persone tra medici, infermieri e tecnici.