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Il Papa Giovanni XXIII contro il fumo: una giornata in rosa

Nella mattinata di mercoledì 31 maggio 2017 l'ASST Papa Giovanni XXIII ha allestito in Hospital Street il tradizionale "gazebo informativo" in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT Onlus Bergamo. E' stata la modalità scelta dall'Ospedale per partecipare attivamente, come ogni anno, alla Giornata Mondiale Senza Tabacco. Non si è trattato solo di un invito ai fumatori ad astenersi per almeno 24 ore dalla sigaretta e ad abbandonarla definitivamente, ma soprattutto di un'occasione per fare il punto sulle ricerche e sugli strumenti per combattere una dipendenza dannosa che coinvolge sempre più spesso le donne.

Al gazebo i visitatori hanno potuto sottoporsi al test per la misurazione del monossido di carbonio, ricevere materiale informativo dai volontari della LILT Onlus e parlare con gli specialisti dell'ospedale. Presenti anche gli studenti di tutti e quattro i corsi di Laurea (Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di radiologia medica, per Immagini e Radioterapia), che hanno illustrato le tecniche per smettere di fumare consegnando ai passanti una mela o un pacchetto di biscotti in cambio di una sigaretta. In mattinata i volontari LILT Onlus e gli studenti hanno fatto visita ai pazienti nelle corsie di Ostetricia e di Chirurgia pediatrica con gadget per i bambini e piantine con erbe officinali per neomamme e future mamme. L'intento è stato quello di sottolineare come la dipendenza da fumo colpisca sempre più le donne, con ricadute immediate anche sui figli.

Indetta per la prima volta 29 anni fa dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità, la Giornata Mondiale senza Tabacco cerca di contrastare un vizio diffusissimo che è fattore di rischio per numerose patologie. Oltre alle conseguenze dannose ormai accertate sull'apparato riproduttivo, per i suoi effetti negativi sulla fertilità e sullo sviluppo del feto, il fumo espone a rischi per malattie respiratorie gravemente invalidanti come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e per le malattie cardiovascolari.

L'aspetto più preoccupante della dipendenza da tabacco rimane ad ogni modo la pericolosità per i danni letali all'apparato respiratorio: il fumo è la causa diretta dell' 80-90% dei tumori ai polmoni. Le stime dell'AIRTUM - Associazione italiana registri tumori per il 2015 dicono che in Italia la neoplasia polmonare rappresenta l'11% delle diagnosi tumorali complessive ed è la prima causa di morte per tipologia negli uomini (24.885 casi) e la terza per le donne (8.653). Nel 2010 erano 22.552 le donne che convivevano con una diagnosi di tumore al polmone e 60.243 gli uomini. In sostanza un uomo ogni 10 e una donna ogni 38 avranno la probabilità di ammalarsi di questo tumore. A fronte di un calo nel numero di tumori riscontrati per gli uomini si registra un preoccupante aumento dell'incidenza per le donne.

"Anche quest'anno abbiamo voluto sottolineare come il fumo rappresenti una pericolosa dipendenza, richiamando in particolare l'attenzione sul fumo delle donne, sempre più precoce e sempre più diffuso tra le nostre ragazze -ha commentato Lucia De Ponti, segretario LILT Onlus di Bergamo-. Per questa ragione i Volontari LILT e gli studenti dei corsi di laurea presenti allo stand in Hospital Street indossavano una maglietta rosa e il gazebo e tutta l'iniziativa erano caratterizzati con il colore rosa" .

L'impegno dell'ASST Papa Giovanni XXIII sul tema non si riducono alla celebrazione della Giornata Mondiale. Per chi tenta di smettere è attivo il Ser.D. - servizio rivolto alle dipendenze, incluso il tabagismo, che con l'entrata in vigore della riforma sanitaria regionale è stato trasferito all'ASST Papa Giovanni XXIII. Può rivolgersi al servizio liberamente, senza obbligo di prescrizione medica, chiunque voglia smettere di fumare, recandosi di persona in via Borgo Palazzo 130, padiglione 10 ingresso 10-B dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 16 nei giorni feriali, oppure telefonando al numero 035.2676394 o ancora a mezzo mail: segsert@asst-pg23.it. Si tratta di un servizio gratuito per chi è affetto da alcune tipologie di dipendenza. Per i tabagisti, fatte salve le esenzioni spettanti, è richiesto il solo pagamento del ticket. "Forniamo un servizio di prevenzione, valutazione diagnostica e cura sia farmacologica, sia psicologica e sociale a tutti i pazienti che si rivolgono a noi spontaneamente oppure inviati dalla famiglia, dalle comunità o gruppi di mutuo aiuto, dai medici di base o dalle strutture sanitarie - ha spiegato Paolo Donadoni, responsabile del SerD di Bergamo -. Tra i tabagisti registriamo un maggiore afflusso di uomini che di donne. C'è per una maggiore tendenza di queste ultime, per diversi motivi, a interrompere e abbandonare il percorso di cura".

Prosegue inoltre il percorso per arrivare all' Ospedale senza fumo, in particolare in quello di Bergamo, con l'individuazione di aree fumatori esterne al recinto della struttura. Per il personale interno continua l'opera di diffusione del regolamento, recentemente rinnovato, e la campagna di dissuasione, che avrà un punto forte nel corso di formazione a tutto il personale, sui rischi e le patologie correlate al fumo.

"Da diversi anni abbiamo scelto di mantenere un ruolo attivo -ha spiegato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell'ASST Papa Giovanni XXIII-. Decenni di campagne e di azioni di contrasto hanno dimostrato che le sole efficaci misure di riduzione del numero di fumatori e, di conseguenza, delle patologie correlate al fumo, consistono in interventi concreti di dissuasione adottati a livello istituzionale. Per questo intendiamo perseguire attivamente l'obiettivo della riduzione della dipendenza, con l'aiuto dei Centri antifumo".

Data creazione: 31 Maggio 2017
Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre 2023
Davide Cremaschi - Ufficio comunicazione : comunicazione@asst-pg23.it