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Fondazione Veronesi: premiata una ricercatrice del Papa Giovanni XXIII

Importante conferma per la ricerca scientifica dell' Ospedale Papa Giovanni XXIII: la Fondazione Veronesi ha premiato Maria Elena Sana, 32enne bioinformatica del Laboratorio di genetica molecolare, con una borsa di studio nell' ambito del "Grant Post-Doctoral Fellowship 2014", che intende aiutare gli scienziati del futuro a lavorare nelle migliori istituzioni del mondo per individuare soluzioni medico-scientifiche di eccellenza.

A valere alla giovane ricercatrice il prestigioso premio è stato un progetto innovativo, con promettenti ripercussioni sulla pratica clinica quotidiana, volto ad individuare i geni causa di un difetto cardiaco congenito, l' ipoplasia del cuore sinistro, attraverso un confronto diretto tra il patrimonio genetico di genitori e figli. Il confronto, possibile grazie a sofisticate tecnologie di sequenziamento di ultima generazione, potrebbe fornire agli specialisti informazioni preziose per la definizione del percorso terapeutico e l' ottimizzazione delle cure.

Il progetto è frutto di una stretta collaborazione tra il Laboratorio di genetica molecolare, l' Unità di Cardiochirurgia 2 Pediatrica e delle cardiopatie congenite dell' Ospedale di Bergamo, diretta da Lorenzo Galletti, e un gruppo di ricerca dell' Università di Goettingen in Germania diretto da Elisabeth Zeisberg.

L' Ospedale Papa Giovanni XXIII è centro di riferimento per la diagnosi, il trattamento e la ricerca sull' ipoplasia sinistra del cuore: il 31 gennaio scorso, per la prima volta in Italia, è stato posizionato uno stent nel cuore di un feto di 33 settimane che presentava proprio questo difetto, che impedisce il pieno sviluppo della sezione sinistra dell' organo e, se non trattato chirurgicamente, risulta fatale nelle prime settimane di vita.

"Le cause all' origine dell' ipoplasia del cuore sinistro sono ancora ignote, ma identificare le cause genetiche e chiarire il meccanismo patogenetico della malattia può dare un aiuto significativo nella definizione di un percorso di cura che si rivela sempre molto complesso e che può prendere vie molto diverse, compreso un intervento in utero" ha spiegato Maria Elena Sana, "la borsa di studio mi consentirà di continuare un lavoro prezioso che l' Ospedale di Bergamo già svolge, anche grazie al fatto di poter contare su tecnologie di sequenziamento di nuova generazione, utilizzate solo in pochi centri in Italia".


Tra i sostenitori della borsa di studio c'è anche la Banca Popolare di Bergamo, appartenente al Gruppo UBI Banca, che ha emesso un prestito obbligazionario "solidale" (Social Bond) "Banca Popolare di Bergamo - UBI Comunità per Fondazione Umberto Veronesi" per un ammontare complessivo di 6 milioni di euro destinato a nuovi risparmi, i cui proventi saranno in parte devoluti a titolo di liberalità alla Fondazione stessa, a sostegno del progetto di ricerca di Maria Elena Sana.

Le obbligazioni, emesse da Banca Popolare di Bergamo per Fondazione Umberto Veronesi, hanno taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso fisso lordo pari al 2% per il primo anno, 2,10% per il secondo anno e 2,20% per il terzo anno; possono essere sottoscritte dal 7 aprile 2014 al 16 maggio 2014, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo di offerta. Le obbligazioni non sono destinate alla quotazione in nessun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione: saranno negoziate in contropartita diretta nell' ambito del servizio di negoziazione per conto proprio. È possibile sostenere le iniziative di Fondazione Umberto Veronesi anche direttamente, effettuando una donazione mediante bonifico bancario sul conto intestato a Fondazione Umberto Veronesi presso Banca Popolare di Bergamo (IBAN: IT 44 N 05428 20406 000000017644, oppure attraverso l' Internet Banking Qui UBI - funzione: Bonifico per iniziative solidali).

I ricercatori dell' azienda ospedaliera non sono nuovi a questo tipo di riconoscimento: nel 2012 un' altra ricercatrice del Laboratorio di genetica molecolare, Laura Pezzoli, si era aggiudicata lo stesso premio per il suo lavoro sull' analisi delle cause genetiche di un altro difetto cardiaco, la cardiomiopatia ipertrofica.

La consegna dei 153 premi previsti dall' edizione 2014 è avvenuta lo scorso 26 marzo in Campidoglio, a Roma, alla presenza del fondatore, nonché oncologo di fama internazionale premiato con quattordici lauree honoris-causa, Umberto Veronesi, e il presidente della Fondazione, Paolo Veronesi.

Maria Elena Sana, 32 anni, bergamasca, madre di una bambina di 7 mesi, è laureata in Bioinformatica all' Università Bicocca di Milano ed ha conseguito un dottorato in Farmacologia e oncologia molecolare all' Università di Ferrara. Dal 2011 è borsista al Laboratorio di Genetica molecolare dell' Ospedale di Bergamo, guidato da Maria Iascone, con la quale aveva già iniziato a lavorare nel 2004, durante un lungo periodo di tirocinio formativo.