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Diagnosi precoce del cancro: avviato al Papa Giovanni XXIII uno studio finanziato da AIRC

Lo studio intende indagare il legame tra la trombosi, cioè l'eccessiva coagulazione del sangue, e il tumore, con un doppio obiettivo: individuare alcuni marcatori di trombosi che possano essere utilizzati, nei soggetti sani, come spia per valutare l'aumentato rischio di ammalarsi di cancro e, nei soggetti già affetti da questa malattia, come spia per valutare la risposta alla terapia e la prognosi. L'intento è quindi duplice: mettere a disposizione della medicina una nuova arma per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori e contribuire a migliorare le cure offerte a chi è già malato.

Verranno arruolati pazienti seguiti dall'Oncologia del Papa Giovanni e da altri 3 ospedali italiani (Istituto dei tumori, Humanitas e Ospedale San Filippo Neri), mentre la ricerca sui soggetti sani sar? condotta su un'ampia popolazione di soggetti del Molise (Studio Moli-Sani) e su un ampio numero di donatori volontari di sangue, grazie alla collaborazione di Avis, Libera Associazione Donatori Sangue e FIDAS Bergamo.

Allo studio possono partecipare donatori volontari di entrambi i sessi con un'età compresa tra i 35 e 65 anni, a cui verrà chiesto di compilare un questionario sullo stile di vita e di sottoporsi a due semplici prelievi di sangue venoso, uno al momento dell'adesione allo studio e l'altro dopo 6-10 mesi.

Per maggiori informazioni e adesioni chiamate il Laboratorio di emostasi e trombosi del Papa Giovanni al numero 389.0676515 oppure mandate mail all'indirizzo aircfalanga@gmail.com.

Il progetto di ricerca è condotto dai ricercatori del Laboratorio di emostasi e trombosi, guidati da Anna Falanga, direttore dell'Immunoematologia e medicina trasfusionale dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII, e finanziato da AIRC con il bando nazionale 5xMille.

 

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