Prestazioni erogate e modalità operative

I principali servizi sanitari erogati nella Casa Circondariale di Bergamo sono:

  • Nuovo giunto: è soggetto ad un attento inquadramento plurispecialistico che inizia con la valutazione all’ingresso da parte del Medico di Primo Soccorso il quale accoglie il detenuto e raccoglie l’anamnesi del detenuto con particolare attenzione agli aspetti traumatici eventualmente occorsi durante l’arresto, alle problematiche psichiatriche, alla presenza di dipendenze patologiche e alla presenza di malattie infettive. Particolare attenzione viene data al rilievo delle condizioni psicologiche e soprattutto alla presenza di segni di disagio grave. All’anamnesi segue la visita medica con rilevazione dei parametri, la prescrizione di terapia e l’impostazione di una serie di accertamenti clinici, in particolare esami ematochimici generali con screening delle principali patologie infettive di interesse comunitario, come la Tubercolosi, mediante esecuzione di Test IGRA – Quantiferon, le epatiti virali, l’HIV e la Lue, quest’ultima ancora prevista per legge. Il nuovo giunto viene poi sempre segnalato allo psicologo che effettua una valutazione entro le 24-72 ore successive. Se necessario il detenuto viene segnalato anche per altre valutazioni, in particolare al SerD, allo psichiatra o ad altro specialista clinico. L’inquadramento del nuovo giunto viene completata nei primi giorni di detenzione con una “riunione d’accoglienza” all’interno della quale l’equipe multidisciplinare composta dal MPS, dal medico del SerD, dallo psicologo, dall’infermiere, dallo psichiatra, e da personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente sia alla Polizia Penitenziaria che all’Area Trattamentale/educatrice, si prende carico del detenuto con particolare attenzione alle situazioni di disagio e stabilisce un iter assistenziale di supporto personalizzato teso a garantire la sicurezza della persona reclusa e della collettività. 
     
  • Attività medica ambulatoriale: l'attività ambulatoriale è svolta dai medici MPS e dai medici che assicurano l’assistenza nelle sezioni (MS). I primi, presenti h24, forniscono le prime risposte alle esigenze mediche del detenuto il quale, in presenza di problematiche non urgenti, accede a visita prenotandosi secondo un calendario settimanale prestabilito. La prenotazione avviene iscrivendosi ad una lista raccolta dal personale infermieristico durante il giro della terapia. I calendari sono articolati in modo che ogni detenuto ha a disposizione tre “ambulatori” ogni settimana per le valutazioni cliniche non urgenti. Le visite urgenti vengono valutate per priorità dal MPS presente. La visita viene poi eseguita nel più breve tempo possibile in funzione della priorità clinica stabilita dal medico. Nel corso della visita il medico informa il paziente della problematica riscontrata e delle conseguenti decisioni che hanno comunque sempre carattere di “proposta” diagnostico/terapeutica con assoluta libertà, per la persona ristretta, di accogliere o meno la proposta stessa. Il MPS svolge anche attività di certificazione prima della mobilizzazione interna o esterna dei detenuti, di nulla osta all’attività lavorativa, sullo stato di salute dei detenuti scioperanti della fame e sete, di inabilità lavorativa, di infortunio sul lavoro con moduli INPS ecc. Il MS, figura in corso di implementazione, è il medico che seguirà nel tempo il detenuto. Effettua una prima valutazione e presa in carico del ristretto successivamente alla disponibilità dei referti degli accertamenti di primo livello impostati al momento dell’accettazione come nuovo giunto. La visita avviene su chiamata del detenuto. Nel corso della valutazione spiegherà al detenuto le caratteristiche principali del servizio e imposterà il successivo iter diagnostico e terapeutico personalizzato. Il Medico di Primo Soccorso e Urgenze svolge la sua attività nei diversi ambulatori con il seguente calendario differenziato per sezione di alloggio dei detenuti: 
     
    Sezioni Giorni  Orari  Numero di visite
    3,5,7,9 lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8.30 alle 11 15 visite l giorno
    4,6,8 e “protetti” martedì, giovedì e sabato dalle ore 8.30 alle 11 15 visite al giorno
    Femminile Martedì e giovedì dalle ore 14:30 alle ore 16:30  
    Ambulatorio sezione penale Lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 14:30 alle ore 17:30  

    Il medico è comunque sempre disponibile, 24 ore su 24, per visite mediche urgenti, che vengono richieste tramite l’addetto alla sorveglianza o l’infermiere o altra figura ed effettuate nel più breve tempo possibile in funzione della priorità clinica stabilita dal medico stesso. I

  • Medico di Sezione: svolge la propria attività su programmazione. E’ responsabile dell’attuazione del piano terapeutico concordato col detenuto al momento della presa in carico e deve seguirne l’iter anche confrontandosi direttamente con gli specialiti in caso di necessità. Per le problematiche di maggior impegno clinico/assistenziale informa e relaziona il medico con funzione di “vice” oltre al referente concordandone la gestione. Il MS in genere è presente 2-3 giorni alla settimana per 4-5 ore e gestisce in autonomia i casi che gli vengono assegnati in funzione della sezione di detenzione del ristretto, oltre ad esser coinvolto dal MPS per la gestione dei casi clinici che giungono all’osservazione in acuto. 

  • Attività infermieristica: si svolge nella fascia oraria 8-22. Gli infermieri svolgono attività di consegna della terapia, medicazioni, prelievi, vaccinazioni, rilevazione parametri, “ascolto” riguardo esigenze sanitarie, educazione sanitaria, riordino dela documentazione sanitaria in vista della movimentazione del detenuto. Ricevono inoltre richieste di valutazione clinica o psicologica che poi girano agli operatori interessati. La “consegna” della terapia è l’attività prevalente. La terapia consegnata al detenuto deve esser assunta dallo stesso in presenza; qualora questo non avvenga, l’infermiere comunica alla sorveglianza e al medico il non rispetto della presacrizione. Il “giro terapia” avviene in tre momenti per il circondariale, e il femminile, in particolare al mattino, a metà pomeriggio e dopo cena. Nel “penale” la consegna dei farmaci avviene nel primo pomeriggio. Durante il giro per la terapia l’infermiere raccoglie dai detenuti le richieste di visita medica. Tra le altre attività, i prelievi programmati avvengono  il venerdì mattina, l’attività vaccinale 1-2 mattine a settimana, le medicazioni e le rilevazioni parametri ogni mattina.
     
  • Attività di supporto psicologico: il supporto psicologico è fornito da personale qualificato appartenente alla Psicologia Clinica presente tutti i giorni lavorativi e, per i detenuti con dichiarato abuso patologico di sostanze attuale, da psicologi afferenti al SerD. Tutti i detenuti all’ingresso, entro 24-72 ore, vengono sottoposti a valutazione psicologica e, all’occorrenza, presi in carico per supporto e per quanto di competenza. In caso di necessità emergenti i detenuti hanno accesso al supporto tramite richiesta diretta, tramite segnalazione al medico di primo soccorso o tramite segnalazione da parte dello psichiatra
     
  • Supporto psichiatrico: l’attività di supporto psichiatrico è garantita dai reparti di Psichiatria 1-2. Lo psichiatra è presente in istituto tre - quattro giorni a settimana e valuta i detenuti su richiesta del medico di primo soccorso, del medico del SerD o degli psicologi. Mantiene anche i contatti con le strutture territoriali garantendo la continuità della presa in carico nelle situazioni che lo necessitano. Redige poi relazioni cliniche su richiesta dell’Autorità Giudiziaria e si confronta con il personale di Polizia Penitenziaria per quanto riguarda la segnalazione delle situazioni che meritano un attenzionamento particolare da parte della sorveglianza interna al carcere.
     
  • Attività medica specialistica: l’attività medica specialistica è gestita dall’ASST Papa Giovanni XXIII che garantisce all’interno della struttura penitenziaria le visite mediche specialistiche previste dalla normativa vigente, in particolare le visite cardiologiche, stomatologiche per quanto riguarda le attivivtà perviste nei LEA, infettivologiche e psichiatriche, oltre ad altre prestazioni, in particolare le visite oculistiche, ortopediche, dermatologiche, di chirurgia generale e fisiatriche. Presso il polo ospedaliero Papa Giovanni XXIII  sono poi disponibili accessi dedicati per le altre specialità. Le visite specialistiche vengono prescritte dal medico di primo soccorso o dal medico di sezione previa valutazione del paziente; il detenuto non può far richiesta diretta di visita, ma deve segnalare la problematica al proprio medico di riferimento che deciderà l’approccio dignostico più corretto nel singolo caso. Eventuali visite specialistiche in libera professione (per esempio, accesso del dentista personale in istituto, ma anche visite cardiologiche, ortopediche e di altro specialista) vanno richieste al medico referente mediante compilazione dell’apposito modello ministeriale, che viene visionato per autorizzazione dal Direttore dell’Istituto Penitenziario. Al momento della richiesta verranno spiegate da parte del coordinatore infermieristico le modalità di ingresso del consulente. Il costo della prestazione e l’organizzazione dell’accesso del consulente sono totalmente a carico del detenuto richiedente. 
  • Ricovero ospedaliero: il ricovero ospedaliero è deciso, nell’urgenza, dai medici in servizio e avviene all'Ospedale Papa Giovanni XXIII previo passaggio in Pronto Soccorso. Accanto al ricovero in urgenza, è prevista una modalità di ricovero programmato all'Ospedale Papa Giovanni XXIII e presso la Divisione Medicina V° Protetta dell’ASST Santi Paolo e Carlo nel polo ospedaliero San Paolo. Il ricovero ospedaliero può essere proposto dai medici in servizio, ma deve essere indicato dallo specialista dell’UOC di ricovero che prenderà in carico il detenuto per l’opportuno trattamento specialistico. L’iter è quindi il seguente:
  1. Ricovero all'Ospedale Papa Giovanni XXIII: il medico penitenziario chiede visita specialistica. Lo specialista, valutato il caso, pone l’indicazione al ricovero ed eventualmente all’intervento. Il detenuto entra in una lista d’attesa comune a quella della popolazione generale e viene poi chiamato per esami preoperatori e ricovero quando stabilito in base alla programmazione ospedaliera. Il Referente medico (o il suo vice) informa la Direzione del Carcere del programma quando giunge la comunicazione del ricovero che avverrà in camera blindata. Qualora, per esigenze cliniche, sia necessario un ricovero direttamente in reparto ospedaliero si invierà specifica richiesta alla Direzione del Carcere.
  2. Ricovero all’Ospedale San Paolo: il medico penitenziario chiede visita specialistica allo specialista dell’ASST Papa Giovanni XXIII che porrà l’indicazione a ricovero/intervento e la priorità dello stesso. Il medico penitenziario raccoglie dal detenuto il consenso al trasferimento nella Divisione Medicina V° Protetta e informa il referente medico (o il vice) della necessità di contattare il reparto milanese per sottoporre il caso. Il referente medico, raccolta la valutazione specialistica e il consenso da parte del detenuto per il trasferimento, invia la documentazione al Responsabile della Divisione Medicina V° Protetta del H San Paolo per valutazione. Qualora la richiesta venga accettata il Referente medico (o il vice) avvisano la Direzione della Casa Circondariale del programma di ricovero e attendono la chiamata del detenuto da parte struttura ospedaliera, fornendo supporto per quanto eventualmente richiesto.
  3. Prestazioni ospedaliere su richiesta del detenuto: il detenuto può richiedere autonomamente una prestazione ospedaliera (ad esempio qualora intenda “privatizzare” un intervento o un esame strumentale).  In questi casi l’iter istituzionale da seguire prevede che, autonomamente o tramite il proprio legale, il detenuto si procuri l’indicazione al trattamento e la disponibilità al ricovero della struttura ospedaliera scelta, rivolgendosi poi all’Autorità Giudiziaria per le opportune autorizzazioni. Il servizio di Sanità Penitenziaria si limiterà a fornire un supporto esterno per esecuzione di esami preoperatori, fornendo la documentazione sanitaria disponibile nelle modalità previste.
  • Servizio per le Dipendenze – SerD CarcereIl SerD Carcere, afferente all'Unità Dipendenze dell’ASST Papa Giovanni XXIII, si occupa all’interno della struttura penitenziaria della valutazione, certificazione e presa in carico dei detenuti con segnalati disturbi da uso di sostanze o di addiction, mantenendo i rapporti con le strutture territoriali di riferimento. Stante il numero elevato di detenuti con tale patologia, sono state definite le priorità di intervento. In particolare si garantiscono entro 72 ore la visita medica per i soggetti con dichiarato uso di eroina e/o con sintomi di astinenza da eroina o alcool, l’esecuzione delle procedure per gli esami tossicologici, il Triage infermieristico a tutti i pazienti, la somministrazione della terapia con farmaci agonisti degli oppioidi, le valutazioni cliniche a seguito di segnalazione di rischio autolesivo dei pazienti in carico al Servizio. Per i restanti soggetti e le altre necessità è attivata una lista di attesa (in genere non superiore ad 1 settimana) per ordine di ingresso in particolare per soggetti con dichiarato uso di cocaina, soggetti con dichiarato uso di alcool, soggetti con disturbi da gioco d’azzardo soggetti provenienti da altri istituti.
     
  • Servizio amministrativo: il  servizio amministrativo all’interno della struttura penitenzairia si occupa di veicolare i protocolli in arrivo e in partenza al e dal servizio. Si occupa inoltre della programmazione degli accertamenti sanitari da effettuarsi presso la sede ospedaliera, oltre che delle necessità logistiche interne. Interfacciandosi con “l’ufficio cartelle cliniche” della Direzione Medica collabora nella gestione della pratiche di richiesta di documentazione sanitaria provenienti dalla magistratura o dagli utenti. Provvede infine all’archiviazione della documentazione sanitaria riferita ai singoli episodi detentiv, come da indicaizoni aziendali.
     
  • Attività aggiuntive correlate all’emergenza COVID-19: l’emergenza COVID-19 ha un forte impatto sull’organizzazione e gestione dei servizi di sanità penitenziaria in diversi momenti operativi. In particolare:
  1. Gestione del nuovo giunto e del rientro da permessi: il ristretto è sottoposto, previo triage ed esecuzione di tampone nasofaringeo, a quarantena o isolamento in prima sezione per 10-14 giorni in funzione dello stato vaccinale prima di ripetere il tampone naso-faringeo ed essere ammesso a vita comune.
  2. Uscite del detenuto per processo o trasferimento:  sono precedute dall’effettuazione di tampone nasofaringeo anche se il soggetto è vaccinato.
  3. Vaccinazione: ai detenuti è offerta attivamente la profilassi vaccinale anti SARS-CoV-2 come da indicazioni ministeriali
  4. Gestione delle sindrome febbrili: in caso di febbre o sintomi respiratori durante la detenzione il medico presente valuta l’indicazione ad effettuare tamponi con test antigenico o molecolare  cui segue l’isolamento del paziente fino a definizione diagnostica.
  • Rapporti con le figure esterne e certificazioni: i rapporti tra servizio di Sanità Penitenziaria e figure esterne, in particolare per l’attività certificativa, sono regolamentate dalla DGR 4719 del 13/01/2016. Il servizio assicura la piena collaborazione nelle attività generali che abbiano cointeressenza con l’astetto giuridico/sanitario, producendo su richiesta dell’Amministrazione penitenzairia, certificazioni per nulla osta a traduzione, certificazione di infortunio sul lavoro, certificazione di stato di malattia del detenuto lavorante, relazioni sanitarie su richiesta dell’amministrazione penitenzairia e/o dell’autorità giudiziaria con parere sulla compatibilità o meno con detenzione (art 146 – donne gravide e casi AIDS conclamata - e 147 – grave infermità fisica tenendo conto della considerazione oggettiva della malattia, in relazione alle condizioni di efficienza sanitaria del singolo istituto carcerario, intese come possibilità di fruire, in stato di libertà, di cure e trattamenti sostanzialmente diversi e più efficaci rispetto a quelli che possono essere prestati in regime di detenzione), referto medico obbligatorio in caso di lesioni, certificazioni mediche per invalidità civile. Il medico penitenziario non svolge perizie di parte né rilascia attestazioni valutative ai detenuti, ai famigliari e ai difensori, ai quali è consentito richiedere copia del diario clinico adottando la prassi vigente nell’Azienda. Questa prevede che il detenuto compili il modulo generico di richiesta interno consegnandolo alla sorveglianza per valutazione; in alternativa gli aventi diritto possono far richiesta di copia della documentazione sanitaria inviando richiesta attraverso l’ufficio protocollo dell’ASST Papa Giovanni seguendo la procedura aziendale.
Ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2021