Fondazione ONDA, da sempre impegnata sul fronte della salute femminile e della medicina di genere, conferma per il Papa Giovanni XXIII il massimo riconoscimento per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie femminili. È la nona edizione consecutiva del Bando in cui l’ASST Papa Giovanni XXIII riceve il massimo riconoscimento per l’attenzione alla salute ‘in rosa’.
L’ASST Papa Giovanni XXIII ha ricevuto giovedì 30 novembre da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, la conferma dei 3 Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2024-25. I Bollini Rosa sono il riconoscimento che Fondazione Onda attribuisce dal 2007 agli ospedali attenti alla salute femminile e che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.
Fondazione Onda ha inoltre assegnato una pergamena di riconoscimento speciale a 34 Referenti Bollino Rosa che si sono distinti negli anni per l’impegno e l’entusiasmo a sostegno delle sue iniziative. Fra di loro anche Luigia Iamele, Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico e Referente Bollino Rosa dell’ASST Papa Giovanni XXIII.
La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da circa 500 domande, ciascuna con un valore prestabilito, suddivise in 15 aree specialistiche più una sezione dedicata ai servizi generali per l’accoglienza delle donne e una alla gestione dei casi di violenza sulle donne e sugli operatori sanitari. Tre i criteri di valutazione tenuti in considerazione:
- la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute tipicamente femminili e trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, tipologia e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e servizi clinico-assistenziali in ottica multidisciplinare gender-oriented;
- l’offerta di servizi relativi all’accoglienza delle utenti, alla degenza della donna a supporto dei percorsi diagnostico-terapeutici (volontari, mediazione culturale e assistenza sociale);
- il livello di preparazione dell’ospedale per la gestione di vittime di violenza fisica e verbale.
E proprio per il contrasto alla violenza sulle donne, all’ASST Papa Giovanni XXIII è stato attivato un percorso specifico. Il percorso di accoglienza e presa in carico vede attivo il polo ospedaliero e la rete territoriale, a partire dai Consultori, entro una stretta collaborazione con le Reti Antiviolenza di Bergamo e Dalmine e della Valle Brembana, Valle Imagna e Villa d’Almè, ma anche con i servizi di tutela dei minori, gli enti locali e le forze dell’ordine. Tutti gli operatori seguono una formazione mirata. Il Centro per il Bambino e la Famiglia si occupa nello specifico del tema del maltrattamento e della violenza, anche grazie al sostegno dell’associazione Nepios onlus, che permette di portare avanti progetti sempre innovativi.
Da quest’anno il percorso di accoglienza delle vittime di violenza è stato rafforzato con l’introduzione di un ‘Punto di primo intervento sociale in Pronto Soccorso’, frutto della collaborazione tra ASST e reti antiviolenza, grazie ad un bando regionale della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità. Sono state introdotte misure di contrasto e prevenzione degli episodi, purtroppo ancora diffusi, di violenza fisica e verbale ai danni di operatori e operatrici. La componente femminile del personale rappresenta oltre il 75% del totale dei dipendenti dell’ASST Papa Giovanni.
“Siamo molto orgogliosi di ricevere ancora una volta questo importante riconoscimento – ha commentato Maria Beatrice Stasi, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII –. È il frutto di un lavoro costante e di un impegno quotidiano di tutto il nostro personale. Il Papa Giovanni è il quinto Ospedale in Italia per numero di parti seguiti, spesso di complessità medio-alta. Rivolgiamo alla donna un’attenzione personalizzata e altamente qualificata lungo tutte le fasi della vita. Grazie anche alla tecnologia più avanzata siamo in grado di offrire percorsi di cura e assistenza in ambito materno-infantile, ginecologico, oncologico, endocrinologico e menopausale. I nostri servizi sono orientati ad una presa in carico globale dei bisogni delle pazienti e delle loro famiglie: per questo offriamo anche assistenza psicologica e mediazione culturale”.
Rispetto al biennio precedente gli ospedali premiati sono aumentati, passando da 354 a 367. Oltre a una crescita numerica, assistiamo a un miglioramento qualitativo dei servizi erogati: gli ospedali che hanno ottenuto il massimo riconoscimento dei tre bollini sono passati da 107 dello scorso Bando a 126 di questa edizione. 188 strutture hanno conseguito due bollini e 53 un bollino.