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"Il podestà" di Giovan Battista Moroni torna in Accademia Carrara dopo il restauro realizzato grazie all’ASST Papa Giovanni XXIII

La conclusione del restauro di "Ritratto di un podestà" (1560 - 1565) di Moroni - opera in comodato all'Accademia Carrara dal 1879 proveniente dalle collezioni dell'ASST Papa Giovanni che ha sostenuto anche l’intervento di pulitura - è occasione per riscoprire un esempio prezioso della ritrattistica del Cinquecento e per approfondire una parte affascinante della storia di Bergamo e del rapporto con i suoi generosi collezionisti.

Così come l'Accademia Carrara, anche l'Ospedale Papa Giovanni XXIII nel corso della sua storia è stato spesso beneficiario di donazioni, testimonianza della fiducia e della gratitudine con cui i bergamaschi e non solo hanno guardato a questa istituzione Si è venuta via via componendo una ricca collezione che oggi comprende una quadreria una raccolta di strumenti scientifici una biblioteca e un archivio storico per un totale di circa 200 dipinti e oltre 7.000 volumi. Un patrimonio di notevole interesse storico, artistico e sociale, in grado di documentare la storia dell’arte, della città, delle sue famiglie e della medicina. L’Ospedale di Bergamo fin dal 1879 ha trovato in Accademia Carrara, museo cittadino e «casa del collezionismo», la giusta collocazione per alcuni delle opere più prestigiose della loro raccolta e luogo ideale per la loro valorizzazione. Sono 8 le opere che, in tempi diversi, sono state affidate in comodato ad Accademia Carrara tra cui, oltre al Moroni, due dipinti di Fra’ Galgario e uno di Cariani. 

Realizzato tra il 1560 e il 1565 "Ritratto di un podestà" raffigura un uomo seduto su uno scranno con lo sguardo rivolto verso lo spettatore. Nell’abito di seta rossa e nella veste nera è stata riconosciuta la divisa del podestà della Repubblica Veneta, aggiungendo così un tassello per ricostruire l’identità dell’uomo, in passato noto come Vecchio in rosso  “Un vecchio seduto sopra sedia d’appoggio tutto tizianesco è de’ migliori dell’autore in casa Bettame": è Francesco Maria Tassi nel 1793 a elogiare la qualità del dipinto, annoverandolo nella raccolta della famiglia di Giacomo Bettami una delle più importanti di Bergamo. Alla morte dell’unico erede, il patrimonio viene diviso e buona parte confluisce nelle collezioni dell’allora Ospedale Maggiore di Bergamo.

Il nuovo restauro, sostenuto dall’ASST Papa Giovanni XXIII, è stato condotto da Carlotta Beccaria e ha interessato sia la pulitura della tela sia dell’antica cornice dorata. L’opera rientra in Carrara nel nuovo allestimento e trova spazio in sala XI, dedicata a Moroni, insieme agli altri capolavori del pittore, come i ritratti dei coniugi Spini.

"Accademia Carrara e Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono legati da una solida relazione, che inizia nel 1879 quando al museo furono affidati in custodia alcuni importanti dipinti di proprietà dell’istituto ospedaliero - ha commentato Paolo Plebani, responsabile ufficio conservatori e conservatore dipinti, disegni e stampe Accademia Carrara -. Tale relazione si è consolidata con il tempo, ad esempio quando Accademia Carrara ha ricoverato nei propri depositi il patrimonio artistico dell’Ospedale al momento del trasferimento nella sede attuale. Si rinnova oggi nell’anno in cui Bergamo, con Brescia, è capitale italiana della cultura nel segno della tutela e della valorizzazione di uno dei capolavori delle raccolte artistiche ospedaliere, il Ritratto di podestà di Giovan Battista Moroni. Il recente restauro, sostenuto dall’Ospedale e condotto con la consueta perizia da Carlotta Beccaria, ha restituito a questo capolavoro di Moroni una piena leggibilità, recuperando la cromia originaria. L’auspicio, da parte di Accademia Carrara, è che questa sia soltanto la prima di altre iniziative rivolte a far conoscere il patrimonio d’arte e di storia dell’ospedale cittadino"

"Con questo restauro abbiamo voluto contribuire alla restituzione alla città di un’opera che a nostra volta abbiamo ricevuto, riflesso dell'affetto che i bergamaschi hanno sempre avuto verso il loro ospedale - ha sottolineato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII -. È grazie alla loro generosità che il patrimonio storico e artistico custodito dall'Ospedale è nato ed è cresciuto di pari passo alla storia centenaria di questa istituzione. Dopo un accurato restauro l'opera, in tutta la sua meraviglia, torna in Carrara, che da tempo collabora con la nostra azienda con l'intento comune di valorizzare la storia e l'arte di Bergamo, di cui dipinti come questo sono una grande testimonianza".

Riferimenti interni

Data creazione: 11 Aprile 2023
Ultimo aggiornamento: 11 Aprile 2023