È stato raggiunto nei giorni scorsi al Centro Donatori di Bergamo, attivo nel servizio di Immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, il traguardo delle 16mila iscrizioni al Registro Italiano dei Donatori di Midollo. Solo lo scorso anno, nonostante le limitazioni legate alla pandemia, le nuove iscrizioni sono state 430, numero che posiziona il Centro di Bergamo ai primi posti in Italia.
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche si è affermato come una delle strategie terapeutiche più utili nella cura di emopatie maligne (ad esempio leucemie acute o croniche, mieloidi o linfoidi) o ereditarie (come la Thalassemia Major), per le quali le terapie convenzionali offrono scarse o nulle possibilità di guarigione. Il trapianto consiste nella sostituzione di un midollo osseo malato o non funzionante con cellule staminali sane, in grado di rigenerare tutte le cellule del sangue ricostituendo le normali funzioni ematologiche e immunologiche. Dopo la distruzione delle cellule midollari malate, attuata mediante farmaci particolari e/o radiazioni, il patrimonio midollare del paziente viene ricostituito tramite l’infusione per via endovenosa, in maniera del tutto simile a una normale trasfusione, delle cellule staminali prelevate dal donatore compatibile. Trovare un donatore idoneo, però, non è sempre facile.
“In circa il 25% dei casi è possibile per un paziente trovare il donatore di midollo compatibile nell’ambito familiare. Negli altri casi è necessario rivolgersi alla banca dati del Registro Internazionale dei Donatori di Midollo osseo – ha spiegato Anna Falanga, direttore del DMTE (Dipartimento interaziendale Medicina trasfusionale ed Ematologia) della provincia di Bergamo –. La sede italiana del Registro, istituita a Genova nel 1989, raccoglie i dati genetici dei donatori iscritti nei registri provinciali e li mette in condivisione con i dati dei pazienti di tutto il mondo. La probabilità di reperire un donatore compatibile al di fuori dell’ambito familiare oscilla, a seconda delle caratteristiche delle cellule considerate, da 1 su 1.000 a 1 su 100.000. Per questa ragione è importante che quante più persone possibili si iscrivano al registro: ciascuno può fare la differenza.”
Il Centro Donatori di Bergamo è attivo nel servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII dal 1991. I suoi delicati compiti consistono nell’informare, tutelare e stabilire l’idoneità del donatore volontario dal momento dell’iscrizione al Registro fino alla donazione vera e propria.
“Siamo orgogliosi di questo traguardo – ha dichiarato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII –. La popolazione bergamasca si conferma particolarmente sensibile al tema della donazione, anche grazie al lavoro di sensibilizzazione svolto dalle associazioni di volontariato. Un pensiero di riconoscenza va a tutti i 16.000 donatori bergamaschi inseriti nel Registro e alle 182 persone che fino ad oggi hanno effettivamente donato le cellule staminali del proprio midollo osseo. È grazie a loro che è possibile continuare a garantire per tanti pazienti questa importante soluzione terapeutica.”