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Donazione organi, al via la campagna "Scegli di donare"

Il Papa Giovanni aderisce alla campagna nazionale di sensibilizzazione sul tema della donazione degli organi, in occasione della Giornata nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti dell'11 aprile.
" Con un sì puoi salvare fino a 7 vite ". Questo lo slogan scelto dal CNT Centro Nazionale Trapianti per diffondere sempre più l'importanza di esprimere una scelta consapevole in vita per la donazione dei propri organi dopo la morte.

La campagna prevede una challenge sui profili social, cui chiunque può aderire. Lo si può fare mostrando un cartello con una semplice equazione: "1+X=7" e richiamando l'hashtag #sceglididonare. E' possibile menzionare o "taggare" le pagine Facebook o Instagram @centronazionaletrapianti Twitter @CNTrapianti e quella dell'Ospedale @ASST Papa Giovanni XXIII. Questa semplice formula matematica è la rappresentazione del dono. Un semplice gesto che può dare speranza agli oltre 8.000 pazienti che ogni anno in Italia sono in attesa di un organo da donatore.

Aderire alla donazione di organi è molto semplice. E' un atto gratuito, libero, consapevole, volontario e anonimo. Esistono diverse modalità per diventare donatori dopo la morte, tutte descritte a questa pagina. E' possibile compilare un modulo recandosi alla ATS (ex ASL), dichiarare la propria volontà al momento del rinnovo della carta d'identità, verificando se il proprio Comune ha aderito alla campagna "Una scelta in Comune". E' possibile compilare il tesserino blu del CNT o del Ministero della Salute, certificare la propria volontà con un atto olografo dell'AIDO (Associazione Italiana per la Donazione degli Organi), oppure tenere sempre con sì una semplice dichiarazione con data e firma.

"La legge prevede che, al momento della morte di un soggetto potenzialmente idoneo a donare i propri organi, in assenza di una esplicita dichiarazione espressa in vita, sia uno dei famigliari aventi diritto a dover acconsentire oppure a opporsi alla donazione, interpretando cos'è la volontà del defunto" ha spiegato Francesco Ferri, responsabile del Coordinamento prelievo e trapianto di organi e tessuti dell'ASST Papa Giovanni XXIII - Quando ci troviamo a dover spiegare questo concetto ai parenti, capiamo quanto sia difficile dover prendere anche questa decisione in un momento così tragico e doloroso qual è la perdita, spesso improvvisa, di una persona amata. Per questo pensiamo che esprimere una scelta consapevole in vita sia un gesto che solleva chi è sopravvissuto da un peso e da una responsabilità. E? un diritto sancito dalla legge ma, in qualche modo, è anche una sorta di "dovere morale" nei confronti dei nostri cari e della società. Scegliamo prima e pensiamo a quante persone possiamo salvare con la nostra scelta"

La nostra provincia è da sempre una tra le più "generose" dal punto di vista della donazione degli organi. Al Papa Giovanni XXIII, sono ogni anno più di 30 gli interventi di prelievo multiorgano, resi possibili dalla manifestazione di volontà espressa in vita o dalla non opposizione dei familiari dopo la morte della persona cara. Un dato che purtroppo ha dovuto fare i conti l'anno scorso con la pandemia, che ha fatto scendere a 19 i prelievi multiorgano all'Ospedale di Bergamo.
L'Italia dei trapianti è tra i primi paesi in Europa per numero di donazioni e interventi eseguiti. Il calo tutto sommato contenuto dell'attività riscontrato nell'anno della pandemia da Sars-Cov-2 dimostra la solidità del nostro sistema e testimonia lo straordinario sforzo organizzativo messo in campo a livello nazionale e locale. A fronte di una rete mediamente performante, la disponibilità dei cittadini alla donazione è purtroppo ancora insufficiente a rispondere in modo adeguato alle necessità di tutti i pazienti in lista d'attesa. Per ogni "no" registrato si calcolano circa 2,5 mancati trapianti. Un conto insostenibile per il nostro Paese, che deve spingerci a diffondere sempre di più la cultura della donazione.