Sono 9 i ricercatori dell'ASST Papa Giovanni XXIII inseriti nella nuova edizione della Top Italian Scientists. Si tratta di: Giuseppe Remuzzi, coordinatore della sede bergamasca dell'Istituto Mario Negri, professore di Nefrologia dell'Università degli Studi di Milano e direttore della Nefrologia del Papa Giovanni XXIII, Alessandro Rambaldi, professore ordinario di Ematologia all'Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento di oncologia ed ematologia, Tiziano Barbui, primario emerito e direttore scientifico della FROM - Bergamo, Antonio Brucato, direttore della Medicina interna 1, Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di medicina, Anna Falanga, direttore dell'Immunoematologia e medicina trasfusionale, Martino Introna e Josee Golay del Laboratorio di Terapia Cellulare 'G. Lanzani' e il dermatologo Luigi Naldi.
La classifica viene stilata dalla Virtual Italian Academy, network internazionale che riunisce accademici e ricercatori italiani che lavorano in tutto il mondo. I criteri utilizzati sono il numero delle pubblicazioni degli ultimi anni e il valore H-index, che esprime sia la produttività di un ricercatore, sia l'impatto che questa ha generato in base alle citazioni ricevute.
Nella sezione "Clinical Sciences", Remuzzi con 119.130 citazioni e un H-Index pari a 155, è al primo posto assoluto della categoria. Tra i primi 30 anche Rambaldi con 26.528 citazioni e un H-Index di 91. A seguire Naldi con 27.915 citazioni e un indice di 55, Brucato con 7.070 citazioni e un indice di 49, Fagiuoli e Falanga con un indice di 38.
Nella sezione 'Biomedical' invece troviamo Tiziano Barbui, con un H-Index di 89, Martino Introna con un indice di 64 e 13.225 citazioni e Josee Golay con un indice di 50 e 8.805 citazioni.
"Nove nostri professionisti all'interno di una classifica così prestigiosa è un indicatore significativo della quantità e qualità del lavoro scientifico che svolgiamo al Papa Giovanni XXIII in tanti ambiti -ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII-. Per alcuni è una conferma, per altri, come Antonio Brucato e Luigi Naldi, una novità, conseguenza del peso che i loro lavori hanno nella comunità scientifica internazionale, in cui Bergamo gioca certamente un ruolo di primo piano in tanti settori".