È stato inaugurato oggi nella Hospital street dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, nei pressi del CUP centrale (ingresso 32), Punto AIDO - Soffio Vitale, una postazione multimediale touchscreen dove trovare informazioni corrette sulla donazione degli organi ed eventualmente scegliere di diventare donatore dopo la propria morte.
A disposizione dei quasi 10 mila utenti che transitano tutti i giorni nella strada coperta che separa le torri di degenza dalla piastra tecnologica del Papa Giovanni XXIII, filmati, materiale informativo, operatori ospedalieri, studenti e volontari, appositamente formati per rispondere a dubbi e domande, e la possibilità concreta di iscriversi all'AIDO (Associazione Italiana per la Donazione degli organi, tessuti e cellule) e diventare quindi donatore dopo la propria morte.
Il cuore dell'installazione, con il suo sviluppo grafico e informatico e il touchscreen, è stato reso possibile grazie al lavoro degli studenti e dei docenti del Corso di Informatica dell'Istituto Guglielmo Marconi di Dalmine, mentre i componenti d'arredo sono stati realizzati dagli allievi del Corso di Falegnameria di Azienda Bergamasca Formazione di Almenno San Bartolomeo.
Si tratta dell'evoluzione dell'AIDO Box, installato due anni fa in Hospital street, che già offriva pieghevoli informativi su come funziona la donazione di organi in Italia e i moduli da compilare per iscriversi all'AIDO.
"Con il Punto Aido - Soffio Vitale vogliamo dare visibilità e calore al nostro messaggio di solidarietà unito ad una corretta informazione culturalmente seria e documentata" ha commentato Corrado Valli, Presidente Provinciale Aido. "Non è un raccogli iscrizioni ma un presidio animato dove fare vera cultura della donazione e vera cultura associativa grazie alla presenza di volontari Aido e di studenti delle secondarie superiori. L'idea originaria, elaborata con il contributo di Leonio Callioni, è stata prontamente condivisa dall'Asst Papa Giovanni XXIII e successivamente dall'Ufficio Scolastico Provinciale. Il progetto ha avuto una evoluzione positiva ed inaspettata quando siamo entrati in contatto con l'Itis Marconi di Dalmine e successivamente con ABF Falegnameria. I giovani guidati da sapienti e disponibili docenti hanno realizzato una installazione multimediale, bella, elegante e funzionale grazie alla quale anche in situazione di non presidio potranno essere date informazioni interagendo con il grande schermo touch screen. L'elemento qualificante è la centralità dei giovani, protagonisti nella realizzazione, dell'installazione e deIla successiva animazione. È un progetto innovativo che apre nuove frontiere alla sensibilizzazione e che potrà essere replicato in altri ospedali della Lombardia e del resto d'Italia. Ma l'origine è e rimane della realtà bergamasca".
L'Ospedale di Bergamo è stato tra i primi ospedali italiani ad offrire la possibilità di un trapianto nel 1985, anni pionieristici di una opzione terapeutica oggi ormai consolidata nella medicina moderna.
"È una storia lunga la nostra, iniziata con Lucio Parenzan e Paolo Ferrazzi 32 anni fa, che continua oggi con i tanti operatori coinvolti nei circa 300 trapianti che eseguiamo tutti gli anni e nel delicato processo che rende possibile la donazione di organi in caso di lesione cerebrale irreversibile nelle terapie intensive" ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII. "Tutti i nostri sforzi, la nostra esperienza e le nostre capacità sono però inutili se la cultura della donazione non diventa un patrimonio condiviso e diffuso nella nostra società".
Per questo il Papa Giovanni da tempo ha scelto di impegnarsi concretamente nel difficile compito di informare i cittadini su cosa significa donare gli organi dopo la morte. Il Coordinatore al prelievo e trapianto, Mariangelo Cossolini, insieme agli operatori, trapiantati e famigliari di donatori, interviene in diverse occasioni informative organizzate in tutta la provincia e da 13 anni organizza, in collaborazione con Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, ATS Bergamo, AREU, Polizia Locale e Stradale di Bergamo, le associazioni Amici Del Trapianto Di Fegato Onlus, Cardiotrapiantati Italiani, AIDO e Ragazzi On The Road, Una lezione di vita, che permette a più di mille ragazzi ogni anno di incontrare personale sanitario, rappresentanti delle forze dell'ordine e delle associazioni di volontariato per capire perché tenere comportamenti responsabili può fare la differenza tra la vita e la morte, per sé e per gli altri.
Proprio dalla collaborazione con l'Istituto scolastico provinciale in occasione di "Una lezione di vita.." è nata l'idea di dare la possibilità agli studenti delle scuole superiori di Bergamo e provincia di essere parte attiva di 'Punto AIDO - Soffio Vitale' e di presidiare la postazione informativa. Priorità verrà data a quei ragazzi che hanno già partecipato a "Una lezione di vita", che verranno appositamente formati per spiegare come si può diventare donatori d'organo, a garanzia della qualità e della correttezza delle informazioni che verranno fornite su un tema difficile e complesso, ma essenziale da affrontare per dare una speranza alle migliaia di persone che aspettano un organo per continuare a vivere.
Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, ha dichiarato "La scuola nella sua vocazione educativa si pone la finalità di sostenere i giovani uomini e le giovani donne a trovare il senso delle proprie scelte di vita e a costruire chi essere. L'educazione alla cittadinanza responsabile conferma ed insegna quei valori che una società reputa importanti, formando il cittadino a rispettarli e farli propri, per divenire, nel rispetto della convivenza e nella solidarietà, un "adulto migliore". Come Ufficio abbiamo convintamente costruito questa proposta didattica e formativa nell'orizzonte educativo che la vita è un dono, soprattutto perché siamo convinti che la cultura della vita immette nei giovani fiducia e dona il valore del rispetto della persona umana. Desidero in particolare ringraziare l'Istituto G. Marconi di Dalmine che ha accolto, da subito, con grande entusiasmo l'iniziativa per il forte valore sociale. Da un 'dono intellettuale', è stato ideato il cuore dell'installazione, fornendo coordinamento, progettazione, professionalità e spirito di squadra da parte di tutti i docenti e gli studenti coinvolti".
"Punto AIDO - Soffio Vitale vuole essere un'occasione in più per incontrare i cittadini e parlare di donazione, frutto della proficua collaborazione che da tempo coltiviamo con AIDO e Istituto scolastico provinciale" ha commentato Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto del Papa Giovanni XXIII. "Il nostro obiettivo è quello di stimolare una riflessione personale sull'argomento e di accompagnare le tante persone che transitano in Hospital street a prendere una decisione, in modo da non obbligare i familiari a prenderla al loro posto quando ormai è tardi per far valere la propria volontà".
"Il 2016 è stato l'anno record per i trapianti in Italia" ha ricordato Leonio Callioni, vice presidente nazionale di Aido "e il futuro si presenta ancora più roseo grazie alla evoluzione della ricerca e della medicina dei trapianti. Una postazione di sensibilizzazione al dono in questo ospedale, unico in Italia ad effettuare tutti i trapianti sia su adulti che pediatrici è un punto di partenza, con il marchio orobico, per una nuova modalità di raccolta delle disponibilità a donare dopo la morte, che sicuramente sarà guardata con interesse (e magari copiata) anche in altre parti d'Italia".