Dicembre 2014 - Due studi condotti dai cardiochirurghi dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in collaborazione con l'Università di Bristol (UK), il RUSH Medical University Center di Chicago (USA) e l'Hopital "Dupuytren" di Limoges (Francia) hanno dimostrato per la prima volta che in caso di insufficienza valvolare le protesi meccaniche "hanno una performance cardiovascolare migliore rispetto a quelle biologiche sia sotto il profilo emodinamico che in termini di capacità funzionale.
Uno studio è stato condotto su 280 pazienti che hanno subito un intervento di sostituzione della valvola mitralica tra il 2008 e il 2012 per insufficienza causata da patologie reumatiche, ischemiche o degenerative. L'altro ha invece coinvolto 86 pazienti con insufficienza mitralica di sola origine ischemica. Due studi diversi per ampiezza e metodica hanno prodotto risultati molto simili tra di loro.
Entrambi gli studi sono stati presentati dal cardiochirurgo dell'Ospedale di Bergamo Carlo Fino in occasione del congresso internazionale dell'American Heart Association svoltosi a Chicago dal 15 al 19 Novembre di quest'anno. I lavori portano la firma per l'ospedale bergamasco anche dei cardiologi Attilio Iacovoni, Paolo Ferrero e Michele Senni e dei cardiochirurghi Maurizio Merlo e Lorenzo Galletti.
"Il trattamento chirurgico dell'insufficienza valvolare ischemica è un tema difficile e molto dibattuto. Per questo dal 2012 stiamo lavorando per confrontare i due tipi di protesi artificiali, biologica e meccanica, comunemente utilizzate in cardiochirurgia per la sostituzione della valvola mitrale, e per il terzo anno consecutivo siamo riusciti a presentare i risultati preliminari del nostro lavoro al congresso americano - spiega Carlo Fino -. Per anni si è pensato che al di là dei vantaggi e svantaggi delle due protesi, come la durata nel tempo e la necessità di assumere la terapia anticoagulante, le loro performance fossero paragonabili. I nostri dati preliminari sembrano contraddire questa ipotesi, anche se solo ulteriori studi più estesi potranno o meno confermare questi risultati".
L'insufficienza della valvola mitralica è la patologia valvolare cardiaca di più frequente riscontro nel mondo occidentale, con un'incidenza di 250.000 nuovi casi ogni anno in Europa, ed è al secondo posto nel vecchio continente tra le malattie delle valvole cardiache che necessitano di intervento chirurgico. In particolare per l'insufficienza di tipo ischemico, il trattamento prevede la riparazione della valvola o la sua sostituzione con una protesi. All'Ospedale Papa Giovanni è disponibile anche il dispositivo MitraClip, che permette di riparare la valvola per via percutanea, da utilizzare per quei pazienti dove il trattamento cardiochirurgico tradizionale, a cuore aperto e con circolazione extracorporea, è considerato molto rischioso e quindi controindicato, a causa dell'età avanzata, delle malattie associate e della grave compromissione della funzionalità cardiaca".