E' stata scoperta oggi, lunedì 2 dicembre 2013, al terzo piano della Torre 5 una targa in memoria di Bruno Minetti, indimenticato primario di Medicina agli Ospedali Riuniti, stroncato da una malattia incurabile nel 2006. E' questa la più recente attestazione di stima e affetto iniziata a poche ore dalla scomparsa e che ha visto anche l'attribuzione della medaglia d'oro al valore civile da parte della città di Bergamo.
Minetti, classe 1944, laureatosi in Medicina e chirurgia nel 1969 a Pavia e specializzatosi poi in Ematologia e ancora in Medicina interna, fu allievo di Francesco Vaccari, e i primi vent'anni della sua carriera li trascorse ai Riuniti. Lasciò l'ospedale Maggiore tra il 1989 e il 2001, anni in cui diresse la Medicina dell'ospedale San Biagio di Clusone, e in cui ricoprì il ruolo di direttore sanitario dell'allora Ussl 25 di Clusone e poi dell'Ussl 11 di Albino. Tornato ai Riuniti come primario della Medicina II nel 2001, nel 2005 assunse anche il ruolo di responsabile della Medicina I.
Impegnato professionalmente a sostenere la necessità di una rete fra ospedali e territorio, per garantire una reale presa in carico dei pazienti, soprattutto i più fragili, si distinse per la collaborazione a numerose associazioni di volontariato, per l'impegno sindacale nella Cgil Medici e come membro del Consiglio d'amministrazione della casa di riposo di via Gleno.
"I suoi più stretti collaboratori e colleghi, i famigliari e gli amici, gli allievi lo ricordano per le doti umane, per la capacità di ascoltare i malati, di incoraggiarli. La decisione di apporre questa targa non è solo per loro, ma vuole essere uno stimolo per tutti gli operatori del Papa Giovanni XXIII, perchè lo stile personale e professionale di Bruno Minetti sia sempre più il tratto distintivo di chi lavora all'ospedale di Bergamo", spiega il direttore generale Carlo Nicora.
Dal canto suo Arnaldo Minetti, fratello di Bruno e come presidente dell'Associazione Cure palliative prosecutore della sua opera a sostegno della continuità terapeutica, sottolinea: "L'intitolazione a Bruno del reparto di Medicina Interna del nuovo Ospedale è sicuramente un omaggio alla sua profondità professionale e alla umanità nel rapporto con tutti i collaboratori, i malati e i loro famigliari ed è contemporaneamente una fondamentale eredità e stimolo a coniugare la miglior qualità di cura e assistenza con una accurata attenzione relazionale"