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"Mettiamoci in gioco" a Roma: come creare uno spazio a misura di bambino

Lo scorso 21 marzo Milena Lazzaroni, presidente dell'Associazione Amici della Pediatria, è stata a Roma per partecipare al convegno "Progetta un sorriso", organizzato dall'Associazione nazionale progettisti d'interni (AIPI) nel salone della "Casa del Sole" dell'Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e dedicato al confronto sulle iniziative di umanizzazione e miglioramento della qualità della degenza pediatrica attivate nelle varie strutture sanitarie sul territorio nazionale.

Milena Lazzaroni ha presentato "Mettiamoci in gioco. Curare e giocare insieme si può fare", progetto avviato dall'Associazione Amici della Pediatria all'interno della Pediatria dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il progetto, grazie alla presenza di cinque educatori, mira al sostegno psico-emotivo dei piccoli pazienti del Papa Giovanni XXIII e delle loro famiglie: per i bambini dagli zero ai tre anni la priorità è il consolidamento del lavoro educativo effettuato quotidianamente, mentre per gli adolescenti, che percepiscono la permanenza in ospedale come forma di isolamento dal mondo esterno e quindi come costrizione, vengono valutate proposte ludiche in grado di rendere la parentesi della malattia un'esperienza dai risvolti meno traumatici.

All'interno del progetto giocano un ruolo fondamentale i nuovi spazi ludici, pensati e finanziati dall'Associazione Amici della Pediatria, mettendo al centro dell'innovativa idea progettuale il bambino e le sue necessità, prima fra tutte il gioco e la volontà di condividerlo con i coetanei e la famiglia. All'ingresso del reparto per esempio è stato creato un "salotto", dove i bambini possono vivere dei momenti di maggiore intimità in compagnia dei genitori, giocando a biliardino o leggendo una fiaba. I corridoi sono decorati da simboli come il sole e luna, il girasole, la coccinella, la mongolfiera e i mulini a vento, che identificano le varie sezioni del reparto, e da disegni tridimensionali, come ranocchie e fiori, che in realtà sono dei giochi veri e propri, con cui i bambini possono intrattenersi in modo piacevole e creativo.

"Siamo partiti analizzando alcuni cambiamenti sociali, come il significativo aumento dei pre-adolescenti e degli adolescenti ricoverati in Pediatria, il numero crescente delle famiglie straniere e la drastica riduzione dei tempi medi di degenza dei pazienti - ha spiegato Milena Lazzaroni -. Da qui il titolo del progetto, volto a sottolineare la necessità di rivedere gli schemi abitualmente adottati e rinnovarsi, riuscendo così ad interpretare di volta in volta le esigenze sempre più diversificate dei tanti bambini che si rivolgono al centro di Bergamo, la cui età oscilla fra i pochi mesi e i 18 anni".

All'interno del progetto "Mettiamoci in gioco", particolare attenzione viene infine rivolta al ruolo dei volontari, per i quali sono stati predisposti alcuni momenti di formazione e di cui si promuove una crescente collaborazione con gli educatori professionali al fine di realizzare una reciproca contaminazione delle conoscenze e delle esperienze.

"Per il nostro ospedale, che è un punto di riferimento per le patologie pediatriche, questo progetto ? un segno di attenzione ulteriore che offriamo ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, che provengono da tutta Italia e che per patologie particolarmente complesse restano in ospedale anche per diversi mesi. Questo, al pari di altre iniziative, è reso possibile grazie all'insostituibile apporto offerto dalle associazioni di volontariato, che ci affiancano nel cammino verso una sempre maggiore umanizzazione delle cure" - ha commentato Laura Chiappa, direttore sanitario del Papa Giovanni XXIII.

Data creazione: 22 Marzo 2013
Ultimo aggiornamento: 03 Febbraio 2022
Federica Belli - Ufficio comunicazione : ufficiostampa@hpg23.it