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Epatiti virali: studio bergamasco tra i lavori più citati negli ultimi 30 anni

Il paper del 2003 dedicato all'impatto delle dimensioni delle biopsie epatiche sulla diagnosi di epatite virale, che porta la firma anche di Aurelio Sonzogni, dell' Anatomia patologica dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII, è al settimo posto tra i lavori più citati negli ultimi 30 anni secondo il Journal of Hepatology, rivista scientifica della European Association for the Study of the Liver. Lo studio è finito davanti anche ai lavori dei guru dell'epatologia europea e mondiale.

Il paper dimostra che più il campione che viene analizzato è piccolo, più il risultato dell'analisi porterà a una diagnosi di malattia di grado lieve, arrivando a sconsigliare l'uso di aghi sottili nelle biopsie epatiche, esame utilizzato per valutare le condizione del fegato e lo sviluppo della malattia.

12 anni dopo, il lavoro di Sonzogni - autore del paper insieme ai colleghi Guido Colloredo del Policlinico San Pietro, Maria Guido di Padova e Gioacchino Leandro, oggi primario all'ospedale specializzato in gastroenterologia "Saverio de Bellis" di Castellana Grotte in provincia di Bari - è quindi ancora attuale, tanto che praticamente qualsiasi lavoro che include la valutazione di biopsie epatiche non può prescindere dalle considerazioni "bergamasche".