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Tumore dell'utero e dell'endometrio

Cosa è il tumore dell’endometrio
La maggioranza dei tumori dell’utero si sviluppa nell’endometrio, il tessuto che riveste le pareti interne dell’utero. Per questo vengono chiamati tumori dell’endometrio. Il tumore dell’endometrio si verifica quando le cellule di questo tessuto vanno incontro, per ragioni non ancora del tutto chiare, a una replicazione incontrollata. Con circa 8.700 nuovi casi all’anno in Italia, il tumore dell’endometrio si colloca al quinto posto per frequenza tra i tumori più diagnosticati nelle donne. Rappresenta il 5% di tutte le diagnosi di tumore nel sesso femminile.

Cause 
Il tumore dell’endometrio è più comune nei paesi con un reddito elevato e alti tassi di obesità. Sembra che un elevato livello di estrogeni nel sangue, con bassi livelli di progesterone, costituisca un fattore di rischio. Sono quindi a loro volta fattori di rischio tutte le condizioni che determinano questo tipo di squilibrio ormonale:

•    Obesità
•    Diabete
•    Sindrome dell’ovaio policistico
•    Tumori che producono estrogeni
•    Terapia sostitutiva estrogenica non bilanciata
•    Primo ciclo mestruale precoce
•    Menopausa tardiva 
•    Non avere avuto figli

Altri fattori di rischio sono l’età superiore ai 50 anni, la sindrome di Lynch, l’assunzione di tamofixene (farmaco utilizzato nel carcinoma mammario) per 2 o più anni, e - in misura minore - fattori di ereditarietà.

Sintomatologia
Il sintomo più comune del tumore dell’endometrio è un sanguinamento vaginale anomalo. In particolare le donne in post menopausa che hanno un sanguinamento vaginale, anche se di lieve o scarsa entità, devono comunicarlo tempestivamente al proprio medico. Anche un sanguinamento vaginale fra due periodi mestruali, oppure cicli irregolari, abbondanti e più lunghi del normale, rientrano nella sintomatologia del tumore dell’endometrio. 

Diagnosi
Il medico può sospettare la presenza di un tumore dell’endometrio in presenza dei sintomi tipici, anche valutando la storia clinica della paziente e a seguito di visita ginecologica. 

L’ecografia transvaginale è una metodica non invasiva che consente di valutare la parete interna dell’utero al fine di stabilire se è meritevole di ulteriori approfondimenti diagnostici. 

L’isteroscopia permette di esplorare l’interno dell’utero con una sonda a fibre ottiche sottile e flessibile. Ciò consente di analizzare lo stato di salute della cavità uterina, del canale cervicale e dell'endometrio, nonché di prelevare un piccolo campione di tessuto endometriale (biopsia) per l’analisi istologica.

In caso di diagnosi di tumore dell’endometrio, possono essere condotti ulteriori accertamenti diagnostici per stabilire se il tumore si è diffuso: esami del sangue, test della funzionalità renale ed epatica, TC del torace e dell’addome e PET.

Trattamento
Il trattamento chirurgico è l’opzione terapeutica privilegiata. 

Delle centinaia di interventi chirurgici in ambito onco-ginecologico effettuati ogni anno all’ospedale Papa Giovanni XXIII, quello per la rimozione del tumore dell’endometrio rientra fra quelli per cui è possibile avvalersi della chirurgia mini-invasiva laparoscopica. Nei casi in cui è possibile viene utilizzata la piattaforma robotica, che consente una chirurgia di estrema precisione. All’ospedale Papa Giovanni XXIII vengono effettuati circa 50 interventi robotici all’anno solo in ambito ginecologico, più della metà dei quali su tumori maligni dell’endometrio. Le moderne metodiche mini-invasive offrono vantaggi rispetto alla tradizionale chirurgia “aperta” laparotomica, riducendo i tempi di recupero post-operatorio, il sanguinamento ed il dolore post-intervento, oltre ad avere un minor impatto estetico grazie a cicatrici ridotte. 

Il trattamento del tumore dell’endometrio può includere altre terapie come la chemioterapia, la radioterapia e l’ormonoterapia. All’ospedale Papa Giovanni XXIII è operativo da diversi anni un “tumor board” multidisciplinare che vede coinvolti radiologi, medici nucleari, radioterapisti e anatomopatologi: l’équipe multidisciplinare valuta collegialmente ogni singolo caso per identificare la risposta terapeutica più appropriata. In sinergia con l’Oncologia medica sono attivi percorsi dedicati di sorveglianza per le pazienti portatrici di sindromi di predisposizione genetica. È promosso il coinvolgimento attivo dei famigliari, che possono avvalersi, così come la paziente, di un servizio psicologico.

La presa in carico della paziente nei percorsi onco-ginecologici, inoltre, è semplificata al massimo. È sufficiente scrivere una email al centro di ginecologia oncologica, inviando la diagnosi o la ricetta con il solo sospetto diagnostico. Gli specialisti contatteranno la paziente per la successiva presa in carico per le indagini e le cure.